“Mentre gli automobilisti spesso accusano i ciclisti di essere la causa degli incidenti auto-bici, uno studio del 1998 relativo a 2.572 rilevazioni della polizia di Toronto dimostra che è vero il contrario. L’incidente più frequente in questo studio riguarda auto che non rispettano adeguatamente la precedenza allo stop o al semaforo rosso, o perché non fermavano adeguatamente, o perché ripartivano prima che fosse sicuro. Il secondo caso più frequente riguarda un’auto che ha sorpassato in modo non sicuro. Il terzo caso più comune è l’apertura della portiera di un’auto in sosta. Secondo questo studio i ciclisti sono la causa di meno del 10% degli incidenti che li vedono coinvolti.”
While motorists often accuse cyclists of being the cause of bike-car accidents, a Toronto analysis of 2572 police collision reports demonstrates that this is actually not the case. The most common type of crash in this study involved a motorist entering an intersection controlled by a stop sign or red light, and either failing to stop properly, or proceeding before it was safe to do so. The second most common crash type involved a motorist overtaking unsafely. The third most common type of crash is a motorist opening a door onto an oncoming cyclist. In fact, cyclists are the cause of less than 10% of bike-car accidents in this study.
Gli incidenti più frequenti (studio su 2572 casi avvenuti in contesto urbano)
- Mancato rispetto della precedenza – 284 (12.20%)
- Sorpasso non sicuro – 277 (11.90%)
- Apertura della portiera di un veicolo in sosta – 276 (11.90%)
- Veicolo a motore curva a sinistra 248 (10.70%)
- Veicolo a motore curva a destra 224 (9.60%)
- Veicolo a motore curva a destra con il rosso 179 (7.70%)
- Ingresso da strada laterale 179 (7.70%)
- Incrocio 73 (3.10%)
- Ciclista in senso vietato 59 (2.50%)
- Uscita da passo carrabile o strada privata (Ride Out At Mid-block) 51 (2.20%)
In città il problema è l’auto, non la bicicletta.
Per riportare lo studio alla realtà italiana si può certamente sostenere che i ciclisti italiani sono più indisciplinati dei ciclisti canadesi. Ma è improbabile che gli automobilisti italiani siano più disciplinati degli automobilisti canadesi.
È quindi evidente che, in generale, se non emergono studi che smentiscano questi dati, o se non si dimostra che in altre città il 90% delle volte l’automobilista è innocente, in genere nel traffico urbano il problema è l’auto, non la bici.
Qui il documento originale: Toronto Police Bike-car collision study (PDF)
Alcuni consigli per la guida sicura in bicicletta (manuale realizzato dal Comune di Reggio Emilia): Manuale_bicisicura
AGGIORNAMENTO – Non risultano esserci studi analoghi in area Europea, tant’è vero che questo studio fatto su dati della Polizia di Toronto è stato utilizzato dalla Municipalità di Londra per la pianificazione del traffico urbano. Stando a un articolo apparso l’11 dicembre 2014 su Libération, secondo la Préfecture de police de Paris (l’autorità di polizia di Parigi), i ciclisti sono responsabili di incidenti nel 40% dei casi in cui sono coinvolti e provocano incidenti meno delle altre categorie di veicoli.
AGGIORNAMENTO – Secondo uno studio sull’incidentalità in bicicletta in Lombardia riportato dall’Eco di Bergamo: “I sinistri in bici si concentrano nelle città (90 per cento del totale) e la causa non è quasi mai legata al comportamento del ciclista.“