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Channel: settembre 2014 – Benzina Zero
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Incidenti mortali. Cosa c’entrano i ciclisti sui marciapiedi?

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“Il problema sono i ciclisti sui marciapiedi”

Tutte le volte che accade un incidente mortale che coinvolge un ciclista (l’Italia è terza in Europa nella non invidiabile graduatoria di ciclisti e pedoni uccisi), arriva immediatamente qualche esperto di Codice della Strada che sentenzia: “Cominciamo a farli scendere dai marciapiedi e ad attraversare i passaggi pedonali a piedi”.

Benaltrismo peloso. Logica scadente.

Sembra che i ciclisti vengano investiti dalle auto sulla strada perché in molte città, in condizioni di traffico difficile o pericoloso, ci sono ciclisti che vanno sui marciapiedi.

Che razza di logica è? È come obiettare che il problema sono le auto in divieto di sosta sulle strisce: è certamente una violazione, ma difficilmente comporta pericolo di vita come gli eccessi di velocità e la guida imprudente, magari telefonando o scrivendo sms. Con questo non si intendono scusare le violazioni minori del codice della strada, ma semplicemente sottolineare che, se il tema è un incidente mortale, sarebbe logicamente fuori luogo parlare di divieto di sosta o di mancato pagamento del bollo.

Questa abitudine ossessiva evidenzia solo il fatto che molti critici della mobilità ciclistica non conoscono l’argomento, parlano per luoghi comuni e non sanno niente dei problemi della viabilità italiana, fra cui il primo è l’eccesso di auto (altro record europeo) come testimonia persino l’ACI, Automobile Club  Italiano.

Alcuni spunti di riflessione sul tema auto, incidenti, bicicletta e mobilità ciclistica:


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